sabato 5 settembre 2009

Giovedì 3 settembre 2009. Dopo un certo sogno rumoroso e lieto, il certosino butta giù per iscritto sul cartiglio di uno yogurt, verso l’alba: il Paradiso è allegria. Chi muore in Dio o nel Bene, morendo, balza ed è sbalzato, sobbalza e balla.

Ovunque trionfano socialità ed amicizia, fantasia e brillantezza, umorismo e rumori di vita. Ovunque splendono volti e ridono rapporti.

 

Il giovane prete, il futuro profeta, entusiasmava e galvanizzava i bambini della messa domenicale. Adattava i testi liturgici alla loro comprensione. Soprattutto nella predicazione attingeva ai moduli linguistici di Paperino e Topolino, letti attentamente durante la settimana.

Abitualmente, dopo la Messa, era interpellato da un bambino sugli esiti calcistici del Monopoli. Li azzeccò per un anno quasi tutti, tranne una volta.

Un altro bambino, dopo la Messa, irruppe in sagrestia offrendogli un glorioso e gocciolante “moretto”, gelato allora in voga. Quei bambini domenicali, una volta adulti, gli aprirono il cuore.

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