lunedì 16 aprile 2007

6 dicembre 1273. Messa nella cappella di san Nicola in san Domenico a Napoli. Al termine san Tommaso d’Aquino decide di troncare la sua Summa. A Reginaldo, suo segretario, confida: “Tutto ciò che ho scritto mi sembra paglia in confronto di ciò che ho visto e mi è stato rivelato”.

 

San Tommaso, l’Angelico, sconvolto per sempre da Dio. Tutti i suoi impegni attesi.

 

  1. Domenica di Passione. Messa nella chiesa di san Domenico Maggiore a Napoli. San Tommaso è in estasi, il volto inondato di lacrime. E’ necessario scuoterlo per farlo proseguire.

 

Occorre canonizzarlo prima che la sbornia wojtylica passi: il disegno romano.

 

Nell’aria c’è odore di sole.

 

All’odierna teologia mancano le lacrime.

 

La gerarchia etica di Gesù, in decrescendo: l’amore di Dio, l’amore degli altri, l’amore di sé. Al terzo posto l’amore di sé. Vale anche per le istituzioni.

 

“La luce risplende nelle tenebre” (Gv 1,5) e le comprende.

 

Gesù Risorto abbraccia la Maddalena.

 

Il “diritto naturale”, filosofumeno, fumisteria, barzelletta. Chi più ne ha più ne metta. Il cesso della ragione. Pardon, il vasetto di Wojtyla.

 

Il Cristo oscilla fra impotenza (croce) e potenza (risurrezione). Fra impotenza scelta e onnipotenza essenziale.

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